Il titolo è risultato essere estremamente suggestivo: “Cosa fare quando il competitor è un fantasma”. Ma il tema è estremamente concreto e lo è ancora di più per la difficoltà di riuscire a individuare i competitor di riferimento che spesso utilizzato anche mezzi al limite della legalità. È questo il tema affrontato il 5 febbraio scorso da Marianna Vintidis, Amministratore delegato di Kroll, in occasione del convegno promosso da The Ruling Companies. Insieme a Gianluca Ansalone di Novartis Italia a Gabriele Faggioli, Presidente dell’Associazione Italiana Sicurezza Informatica, Roberto Scrivo di Sky Italia Vintiadis ha parlato di competitor intelligence, un fenomeno pervasivo che non va ignorato al fine di valutare opportunità e minacce del contesto aziendale, comprendere e anticipare le strategie dei concorrenti, proteggere il marchio e la proprietà intellettuale.
L’Amministratore delegato di Kroll ha evidenziato quali siano gli obbiettivi tipici dello spionaggio industriale, effetto estremo della competitor intelligence. Sempre più frequentemente, infatti, le società subiscono attacchi e violazioni della propria proprietà industriale e intellettuale da parte di soggetti interni e esterni all’azienda che utilizzano anche le tecnologie avanzate per porre in essere azioni illecite e criminose. Ecco, allora, che proteggere i propri asset diventa sempre più importante anche di fronte ad attacchi che possono provenire da paesi dove poi estremamente difficile effettuare indagini e individuare i colpevoli.